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Diritto al Futuro, il Governo a sostegno dei giovani: prestiti e fondi agevolati per studenti, acquisto prima casa e genitori precari

Anche per il 2011 si rinnova l’iniziativa “Diritto al Futuro”, promossa dal Governo italiano, nella persona del Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, per dare aiuti e accesso al credito a giovani (dai 18 fino ai 40 anni) che intendono porre le basi per il proprio avvenire approfittando di fondi per lo studio, per l’acquisto della prima casa e per il sostegno alle coppie di genitori con lavoro precario, di iniziative di job placement per i migliori laureati italiani (Campus Mentis) e di altre attività volte alla promozione di progetti finalizzati alla creazione di opportunità lavorative, professionali o imprenditoriali da parte di grandi strutture private (Fondo Mecenati).

A partire dal 1° Settembre 2011, come illustrato in una conferenza stampa tenutasi a fine Agosto da parte dello stesso Ministro, Giorgia Meloni, da Giuseppe Mussari, presidente dell’Abi, e da Antonio Mastrapasqua, presidente dell’INPS, verranno messi a disposizione fondi di garanzia che consentiranno l’accesso a varie forme di prestiti e finanziamenti a:

  1. studenti universitari: con il Fondo per lo studio
  2. giovani coppie con contratti di lavoro atipici: con il Fondo per la casa
  3. giovani genitori precari: con il Fondo genitori precari

Ecco una breve descrizione delle iniziative per garantire l’accesso al credito ai giovani italiani, rientranti nell’ambito del progetto governativo “Diritto al Futuro”.

FONDO PER LO STUDIO

Attraverso lo stanziamento di 19 milioni di euro, con il Fondo per lo studio si intende garantire a giovani studenti meritevoli, con età compresa tra i 18 e i 40 anni, la possibilità di richiedere prestiti per iniziare un nuovo percorso di studi o, in generale, completare la propria formazione volta alla futura professione.

Per poter accedere a tali fondi i beneficiari, oltre al fatto di rientrare nella forbice d’età indicata in precedenza e risultare in regola con il pagamento delle tasse universitarie, devono essere iscritti alternativamente a:

  1. un corso di laurea triennale o specialistica a ciclo unico ed essere in possesso di un diploma di scuola superiore con voto pari o maggiore di 75/100
  2. un corso di laurea magistrale e possedere un diploma di laurea triennale con votazione pari o superiore a 100/110
  3. un master universitario (1° o 2° livello) e possedere un diploma di laurea (triennale o specialistica) con votazione di almeno 100/110
  4. un corso di specializzazione post laurea magistrale a ciclo unico di medicina e chirurgia con voto di almeno 100/110
  5. un dottorato di ricerca all’estero che sia riconosciuto in Italia come avente una durata legale triennale
  6. un corso di lingue di durata superiore a 6 mesi che sia riconosciuto presso un Ente Certificatore

Soddisfatti questi prerequisiti è possibile richiedere il finanziamento presso banche e intermediari finanziari per completare il percorso di studi.
Da tener presente che le rate del futuro prestito successive alla prima sono erogate solo dopo aver presentato al soggetto finanziatore l’attestazione d’iscrizione all’annualità successiva del corso di studi e del superamento di almeno la metà degli esami indicati nel piano di studi.
I finanziamenti risultano essere cumulabili fino a un massimo di 25.000,00 euro a soggetto e vengono erogati in rate annuali il cui importo è compreso tra i 3.000,00 e i 5.000,00 euro.
La restituzione del credito può avvenire secondo un piano di ammortamento che dura da un minimo di 3 anni a un massimo di 15 anni.
Il pagamento delle rate non può iniziare prima del 30esimo mese successivo all’erogazione dell’ultima rata del finanziamento.

FONDO PER LA CASA

Attraverso lo stanziamento di 50 milioni di euro, con il Fondo per la casa il Governo italiano intende garantire alle giovani coppie con contratti di lavoro atipici la possibilità di accendere un mutuo per acquistare la prima casa, pur senza disporre delle garanzie che normalmente vengono richieste per questo tipo di finanziamenti.

Tutti i soggetti richiedenti, in possesso di un reddito minimo derivante dal lavoro precario svolto, devono soddisfare i seguenti requisiti:

  1. essere giovani coppie coniugate, con o senza figli, oppure costituire nuclei familiari anche con un solo genitore e figli minori
  2. avere età inferiore a 35 anni
  3. possedere un reddito ISEE complessivo minore di 35.000,00 euro
  4. il reddito complessivo IRPEF non deve derivare per più del 50% da un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato
  5. non essere proprietari di altri immobili destinati all’uso abitativo

Soddisfatti questi prerequisiti è possibile chiedere un mutuo a banche o intermediari finanziari per immobili con superficie fino a 90 metri quadrati, che rappresenteranno l’abitazione principale (essendo considerati prima casa), non dovranno rientrare nelle categorie catastali A1 (appartamenti signorili), A8 (ville), A9 (castelli o palazzi) e non dovranno possedere le caratteristiche di lusso indicate con precisione nel Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 2 Agosto 1969.

Il mutuo erogato sarà di tipo ipotecario per l’acquisto della prima casa, non potrà superare i 200.000,00 euro e rispetterà i parametri indicati nell’accordo tra il Dipartimento della Gioventù e l’Associazione Bancaria Italiana (ABI).
Lo Stato italiano si fa garante del 50% della quota capitale del mutuo erogato.
Le banche o gli intermediari finanziari coinvolti non potranno chiedere ulteriori garanzie, reali o di altra natura, oltre a quella rappresentata dall’ipoteca sull’immobile.

FONDO GENITORI PRECARI

Attraverso lo stanziamento di 51 milioni di euro, con il Fondo genitori precari il Governo italiano intende garantire ai giovani genitori disoccupati o precari una cifra da portare in dote di 5.000,00 euro ai datori di lavoro, in modo che gli stessi li assumano con contratto a tempo indeterminato, anche a tempo parziale.

Per poter accedere a questo fondo, tutti i giovani genitori richiedenti devono possedere i seguenti requisiti:

  1. avere età inferiore a 35 anni
  2. essere genitori di figli minori legittimi, naturali o adottivi, oppure affidatari di minori
  3. essere assunti con contratto di lavoro subordinato non a tempo indeterminato oppure con contratto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.), o ancora disoccupati ma iscritti a un centro per l’impiego dopo cessazione di lavoro precario

Dal canto loro i datori di lavoro cha assumo il giovane precario devono rientrare in precise ipotesi indicate dal Ministro della Gioventù e possono effettuare fino a un massimo di 5 assunzioni di soggetti che sfruttino le agevolazioni connesse al Fondo genitori precari.

L’accesso a questa particolare agevolazione da parte dei giovani genitori è possibile iscrivendosi alla “Banca dati per l’occupazione dei giovani genitori”, creata dall’INPS e rintracciabile nella sezione dei servizi per il cittadino del sito Internet dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, a partire dall’indirizzo http://www.inps.it .
L’iscrizione al Fondo genitori precari sarà resa possibile solo dopo la pubblicazione di uno specifico avviso sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

 

Maggiori informazioni sull’iniziativa “Diritto al Futuro”, nonché i moduli per l’accesso ai fondi, sono reperibili sul sito del Ministro della Gioventù, a partire dall’indirizzo Internet http://www.ministrogioventu.it .


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Alessandro
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