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Frodi Creditizie in Aumento: Attenzione al Furto d’Identità

Prestiti e finanziamenti a famiglie e imprese in calo ma frodi creditizie in aumento. E’ questo il quadro preoccupante che emerge dai dati dell’Osservatorio sulle frodi creditizie realizzato da CRIF e relativo al 2011.

L’indagine condotta dalla Centrale RIschi Finanziari ha permesso di evidenziare come nel 2011 i casi di frodi legate al settore del credito siano stati oltre ventimila, per la precisione 22.100, solo in lieve aumento rispetto al rilevamento dell’anno precedente, ma con l’aggravante della diminuzione dei finanziamenti alle famiglie che ha caratterizzato il 2011 rispetto all’anno prima, visto che il calo dei prestiti si è attestato sul 4% e quello dei mutui sul 19%.

Gli esperti dell’Osservatorio CRIF che hanno condotto l’inchiesta hanno evidenziato come il numero delle frodi creditizie sia addirittura venti volte superiore rispetto a quello delle rapine in banca, forse anche perché i metodi che consentono di truffare i consumatori sono molto più “accessibili”.
Ma cosa si intende, precisamente, per frode creditizia? Fondamentalmente si tratta del furto d’identità, seguito dalla richiesta di prestiti e finanziamenti usando i dati identificativi di ignari consumatori oppure quelli derivanti dalla creazione di false identità. Tra l’altro le tecniche e le tecnologie utilizzate per commettere questi illeciti si stanno sempre più affinando, tanto che le previsioni degli esperti di CRIF vanno nel senso di una crescita di questi fenomeni anche nel 2012, grazie a tecniche sempre più sofisticate, che prevedono l’utilizzo di strumenti di finanziamento e di pagamento cross-market, in grado di garantire un rapido riciclaggio e quindi ostacolare il lavoro degli inquirenti, una volta scoperta la truffa.

Dall’analisi dei dati forniti dell’Osservatorio CRIF si evidenzia come il 25% circa delle frodi creditizie sia stata superiore a 10.000 euro, ma quelle in maggior espansione sono le truffe per importi inferiori a 3.000 euro, aumentate nel 2011 del 10% rispetto al 2010. La spiegazione che viene data è semplice: i piccoli prestiti e i finanziamenti per importi bassi presentano tempi di erogazione più rapidi e controlli meno rigidi, risultando più semplici da ottenere e quindi “preferiti” dai truffatori.
Le “attenzioni” dei truffatori risultano concentrate soprattutto sui prestiti finalizzati, che rappresentano il 79,4% del fenomeno, con un incremento del +6,9% rispetto al 2011 e un bottino di oltre 6.100 euro a caso. Stabile la percentuale relativa ai prestiti personali, caratterizzati da maggiori controlli in fase di erogazione, anche se cresce dell’8,1% l’importo medio, che tocca i 13.300 euro. In crescita anche le frodi creditizie riguardanti i mutui ipotecari, con importi medi di circa 74.000 euro. L’unico settore del credito a calare è quello relativo alle carte di credito, segno che i sistemi di protezione applicati su questi strumenti di pagamento sono sempre più efficaci, con una media di 2.500 euro per ciascun atto criminale compiuto.
Preoccupa invece il fatto che si siano allungati i tempi di scoperta delle frodi, con il 26,2% smascherate entro i primi 6 mesi, il 31,9% in un periodo compreso tra 6 mesi e 2 anni e circa il 30% dopo 3 anni. Tempi più lunghi significano minori probabilità di individuazione dell’autore del crimine e di ripristino della posizione del consumatore truffato.
Altre due evidenze che emergono dall’indagine dell’Osservatorio CRIF riguardano il fatto che circa i 2/3 (66,8%) dei truffati siano uomini e che la fascia d’età più colpita dalle frodi creditizie sia quella compresa tra 31 e 40 anni.
Infine, dal punto di vista geografico, la Campania conferma il triste primato di regione nella quale si sono consumate più truffe nel 2011, seguita da Lazio e Lombardia, e anche di quella con la maggior incidenza dei casi di frode rispetto al numero di residenti.

COME DIFENDERSI DAL FURTO D’IDENTITA’?

Maria Luisa Cardini, Senior Business Consultant di CRIF, ha spiegato in modo semplice ed efficace il modus operandi di molti criminali che commettono frodi creditizie, mettendo in guardia soprattutto dall’utilizzo dei social network:

Tra i motivi per cui si cade facilmente vittima di frode creditizia tramite furto d’identità, indubbiamente bisogna citare l’estrema facilità che i criminali hanno nell’accedere a informazioni personali e riservate altrui, attraverso documenti cartacei o in formato digitale ma anche grazie all’enorme diffusione dei profili scaricabili dai social network. In effetti, è più semplice di quanto si possa pensare carpire le informazioni necessarie per ricostruire il codice fiscale e alcuni dati anagrafici di una persona ignara dei rischi. Con questi dati, poi, la tecnica utilizzata dai frodatori è quella di produrre documenti falsi, i quali vengono utilizzati per la richiesta di finanziamenti ma anche per altre operazioni truffaldine come l’apertura di conti correnti, il cambio di assegni, ma anche la richiesta di leasing auto e la cessione del quinto dello stipendio. Nascondersi dietro una identità falsa, inoltre, è un espediente adottato da chi vuole usare schede telefoniche che in caso di intercettazioni non siano facilmente riconducibili al soggetto e da coloro che utilizzano operazioni bancarie e finanziarie a scopo di riciclaggio

Per difendersi dalle truffe creditizie occorre quindi maggior attenzione sia da parte di chi eroga prestiti e finanziamenti che da parte di chi li richiede e ne ottiene l’erogazione. Da un lato, quindi, occorre che vengano sviluppati adeguati sistemi per la tutela e la prevenzione, inasprendo i controlli sull’identità dei richiedenti. Dall’altro i consumatori devono adottare comportamenti tali quantomeno da non rendere la vita facile ai potenziali truffatori.
Alcuni semplici consigli per evitare le frodi che implicano il furto d’identità sono i seguenti:

Non si tratta di consigli per paranoici, ma solo di comportamenti di efficacia riconosciuta da adottare per “rendere la vita più difficile” ai criminali specializzati nel furto d’identità e ridurre al minimo il rischio di frodi creditizie e di altro tipo.

 

Fonte dati: Osservatorio CRIF


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Alessandro
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