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Garanzie sui Prestiti Personali: quali sono le più Richieste da Banche e Finanziarie


Nel richiedere un prestito personale la banca o la società finanziaria che lo erogano richiedono delle garanzie al cliente, in modo da tutelarsi il più possibile in caso di insolvenza da parte dello stesso.
I criteri di accesso al credito non sono uguali per tutti i soggetti che concedono finanziamenti personali e sono spesso legati al periodo nel quale si richiedono soldi in prestito e anche al tipo di cliente, soprattutto in considerazione del suo merito creditizio e della sua situazione patrimoniale.

In periodi di stretta sul credito o, come si sente dire sempre più spesso, credit crunch, banche e finanziarie possono chiedere maggiori garanzie perché maggiore è il rischio di morosità in considerazione del quadro economico globale.
E’ tuttavia possibile sempre distinguere tra due tipologie di garanzie:

  1. reali
  2. personali

Nel caso dei prestiti personali di solito si prendono in considerazione solo le garanzie “personali” appunto, dal momento che quelle “reali”, come ad esempio le ipoteche o il pegno, riguardano più che altro i mutui.

Prima di vedere quali sono le garanzie personali richieste, è bene premettere che la prima garanzia da fornire è quella di poter dimostrare di avere un reddito fisso e costante, solitamente rappresentato dallo stipendio o dalla pensione percepiti. Ecco perché, tra i documenti necessari per richiedere un prestito personale, è praticamente sempre richiesta la fotocopia dell’ultima busta paga, o del cedolino della pensione. In certi casi vengono richieste le ultime buste paga oppure, nel caso di finanziamenti richiesti da professionisti e lavoratori autonomi, copia della dichiarazione dei redditi.

Tra le garanzie personali si trovano, in ordine di maggior diffusione:

  1. la fideiussione (o fidejussione)
  2. la firma di un coobbligato
  3. la cambializzazione delle rate

La fideiussione è una garanzia richiesta dall’istituto erogante quando lo stesso ha dei dubbi sulla capacità reddituale del richiedente. Attraverso la fidejussione una terza persona (il fideiussore) si assume l’obbligo di rimborsare le rate del prestito qualora il debitore dovesse risultare inadempiente. La banca o l’istituto di credito valuteranno con attenzione la situazione economica e patrimoniale del fideiussore, che può essere una persona fisica o giuridica, considerandone anche il merito creditizio.

La firma di un coobbligato può essere proposta quale alternativa alla fideiussione e comporta, per il soggetto coobligato, l’assunzione delle stesse responsabilità del richiedente nel rimborso del finanziamento erogato. Un esempio? Per ottenere i prestiti personali UniCredit è praticamente sempre richiesto questo tipo di garanzia personale.

La cambializzazione delle rate è una pratica sempre meno diffusa e consiste nell’autorizzazione che il richiedente concede all’istituto erogante di rivalersi sui beni mobili o immobili in suo possesso – a volte anche su parte dello stipendio/pensione –  in caso di difficoltà nel pagamento delle rate mensili.

L’obbligo di una o più di queste garanzie personali aggiuntive è tipico nel caso in cui le richieste di finanziamento giungano da parte di soggetto lavoratore con contratto atipico o a tempo determinato, oppure per somme particolarmente elevate.

C’è poi un’altra forma di garanzia rappresentata dalle varie assicurazioni CPI sul prestito personale erogato. L’acronimo CPI si riferisce all’espressione inglese Credit Protection Insurance, ovvero “Assicurazione a protezione del credito”, e riguarda le polizze assicurative stipulate per garantire la restituzione dei soldi ottenuti in prestito in caso di eventi imprevisti, tali da poter compromettere la capacità del richiedente di tener fede agli impegni presi con gli istituti di credito.
Queste assicurazioni non sono obbligatorie, perlomeno nella maggior parte dei casi, differentemente da quanto avviene, ad esempio, per i prestiti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione, per i quali è prevista per legge la stipula di una polizza assicurativa sulla vita e, in caso di cessione del quinto dello stipendio, anche di un’assicurazione a copertura degli imprevisti legati al lavoro.
Le polizze CPI possono comportare l’estinzione totale del debito, rimborsi forfettari o il pagamento di alcune rate del prestito qualora si verifichino eventi imprevisti che riguardano il titolare del contratto di finanziamento. Casi tipici sono: invalidità (temporanea o permanente), malattia, morte o perdita del posto di lavoro.
Il premio di queste polizze può essere calcolato in vario modo ed è legato a diversi fattori, quali l’età del richiedente e la sua anzianità lavorativa, l’importo e la durata del prestito e anche altri.
Spesso il premio è ulteriormente finanziabile, quindi si avrà un aumento delle rate mensili, che includeranno, oltre alla quota capitale e alla quota interessi, anche quella relativa al rimborso del costo dell’assicurazione CPI.

Quelle appena presentate sono le garanzie più diffuse. Non tutte vengono richieste per l’erogazione di prestiti personali, ma si deve tener presente che banche e istituti di credito nel concedere un prestito personale si assumono un rischio, che è maggiore rispetto a quello relativo a un mutuo o a un prestito finalizzato, per cui cercano di tutelarsi nel miglior modo possibile contro la possibile insolvenza del richiedente.
Si consideri inoltre che più la situazione patrimoniale e reddituale di un soggetto che richiede un finanziamento personale è incerta, maggiori saranno le garanzie necessarie per ottenere importi a credito, soprattutto se si tratta di somme elevate.


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Alessandro
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