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Indebitamento medio in crescita: nel 2011 in Italia quasi 20mila euro a famiglia

Il peso dell'indebitamento
Dati interessanti e, allo stesso tempo, preoccupanti emergono dallo studio sull’indebitamento delle famiglie italiane, effettuato dall’Ufficio Studi della CGIA di Mestre. Infatti, dal 2008 al 2011, l’indebitamento medio dei nuclei familiari italiani è salito del 36,4%, con un importo medio del debito per famiglia di 19.981,00 euro, superiore dunque ai 19.000,00 euro rilevati da un’indagine analoga del 2010.

I dati raccolti dalla CGIA di Mestre, un’organizzazione sindacale che eroga servizi alle imprese promuovendo battaglie sindacali a sostegno del lavoro autonomo e degli imprenditori, si riferiscono all’indebitamento medio con il sistema bancario, vale a dire con le richieste di finanziamenti riguardanti i prestiti per l’acquisto di beni mobili, il credito al consumo in generale, i mutui per l’acquisto della casa, le spese per la ristrutturazione di immobili e altre finalità di questo tipo. L’elaborazione dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre è stata fatta su dati forniti dalla Banca d’Italia, riferiti al 30 Settembre 2011.

Analizzando i dati sull’indebitamento delle famiglie, quelle più esposte sono risultate essere nella provincia di Roma, con un indebitamento medio di 29.287,00 euro, seguite da quelle residenti in due province lombarde: Lodi con 28.470,00 euro e Milano con 28.251,00 euro.
Complessivamente il debito arriva a 503 miliardi di euro.
Meno indebitate sono invece le famiglie del meridione d’Italia e della Sardegna, tanto che gli ultimi 3 posti sono occupati dalla provincia calabrese di Vibo Valentia (9.342,00 euro), da quella siciliana di Enna (8.845,00 euro) e dalla sarda dell’Ogliastra (8.593,00 euro).

Interessante anche notare la variazione percentuale del debito per provincia, sempre dal 2008 al 2011, guidata da due province della Toscana: Livorno e Grosseto. L’indebitamento delle famiglie livornesi è cresciuto del 57,1%, mentre quello delle famiglie grossetane del 56,4%. La piemontese Asti è al terzo posto, con una crescita del 55,5%. Non essendo stato possibile rilevare la variazione riferita alle province sarde, gli ultimi 3 posti sono occupati da Biella (20,5%), Sondrio (19,3%) e Bolzano (15,9%).

Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, commentando i dati della rilevazione sottolinea come l’incidenza del debito sul reddito familiare sia maggiore per i nuclei familiari con disponibilità economiche medio-basse, facendo notare che il prolungarsi della crisi economica italiana e globale rischi di peggiorare la situazione. A parità di reddito la crisi viene avvertita meno nelle piccole città, dal momento che è minore il costo della vita. In particolare Bortolussi mette in evidenza come, con l’avanzare della crisi, le famiglie più ricche abbiano aumentato l’accensione di mutui sia per l’acquisto che per la ristrutturazione di immobili.

 

Fonte: http://www.cgiamestre.com


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Alessandro
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