In Italia cresce in modo vertiginoso e preoccupante il fenomeno dell’usura, tanto che nel 2012 si segnala un aumento del +155,2%. Ad evidenziare la gravità della situazione sono i dati di Krls Network of Business Ethics diffusi durante il convegno “Usura, Banche e Fisco in Italia” tenutosi a Capri il mese scorso e che verranno pubblicati integralmente su Contribuenti.it, magazine on-line dell’Associazione Contribuenti Italiani.
Il problema del sovraindebitamento e delle difficoltà economiche da parte delle famiglie e delle imprese italiane si è accentuato nel corso del 2012, in coincidenza con l’aggravarsi della crisi finanziaria in atto e con la stretta sul credito operata da molti istituti di credito nel valutare la possibilità di concedere prestiti e mutui.
Secondo i dati rilevati, a Giugno 2012 si registra una crescita del +232,7% del sovraindebitamento delle famiglie italiane rispetto al Giugno dell’anno precedente, con un aumento dell’usura del +158,7%.
Le regioni che risultano maggiormente esposte all’usura sono Campania (+183,8%), Calabria (+179,4%) e Liguria (+175,5%), mentre le meno esposte sono Basilicata (+150,8%), Marche (+149,7%) e Molise (+148,6%).
Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it, fotografando la situazione italiana per famiglie e piccole imprese, segnala come: “…nel 2012 sono a rischio d’usura 3.130.000 famiglie e 2.550.000 piccoli imprenditori […] A Giugno 2012 il debito medio delle famiglie italiane ha raggiunto la cifra di 43.500 euro, mentre quello dei piccoli imprenditori ha raggiunto il tetto dei 64.700 euro”.
Tra le cause che spingono gli italiani a ricorrere, loro malgrado, agli usurai, erodendo il loro patrimonio, l’Associazione Contribuenti Italiani segnala: l’aumento degli interessi esattoriali, la sempre maggiore diffusione dei “compra oro” e dei giochi d’azzardo, l’aumento dei tassi di interesse praticati dalle banche e quello delle tasse (IVA) sul consumo. Per questo motivo chiede con urgenza una serie di provvedimenti che limitino tali cause.
Per venire incontro alle esigenze delle famiglie alle prese con il problema del sovraindebitamento e dell’usura ci sono varie soluzioni. Una delle più sicure e affidabili è rappresentata dal ricorso al “Fondo di Prevenzione Usura” promosso dal Ministero del Tesoro e gestito da Adiconsum, l’Associazione Difesa Consumatori e Ambiente costituita su iniziativa della CISL.
L’accesso al fondo di prevenzione usura è destinato esclusivamente alle famiglie in situazioni di difficoltà economica tali da non consentire ai propri membri di garantire il sostentamento del nucleo familiare attraverso le entrate mensili. Viene quindi fornito aiuto qualora le spese mensili dovute al pagamento di bollette, rate del mutuo, affitto, vitto, costi sanitari e altri legati ai bisogni primari non possano più essere sostenute.
Occorre che siano valutati alcuni criteri per l’accesso a tale fondo, individuati dallo stesso Ministero del Tesoro, che consistono in:
- effettivo stato di bisogno del richiedente e serietà della ragione dell’indebitamento
- capacità di rimborso del finanziamento concesso in base al reddito o alla situazione patrimoniale
- entità dell’importo complessivo dei debiti a carico del richiedente nei limiti di garanzia, attualmente corrispondenti a 25.800,00 € circa
Le domande per l’accesso al “Fondo di Prevenzione Usura” possono essere inoltrate direttamente alla sede nazionale di Adiconsum, ma solo dopo verifica dei requisiti di accesso, che avviene da parte degli operatori dell’associazione stessa.
Si possono richiedere maggiori informazioni in quattro modalità differenti:
- scrivendo una lettera e spedendola all’indirizzo: Adiconsum, Viale degli Ammiragli, 91 – 00136 Roma (RM)
- chiamando il numero di telefono 06.44170238, attivo dal Lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e il Mercoledì dalle 14:00 alle 17:00
- inviando un fax al numero 06.44170230
- inviando un’e-mail all’indirizzo prevenzioneusura@adiconsum.it
La valutazione della domanda avviene da parte di un Comitato, ovvero una commissione presieduta da un Presidente e da vari esperti con competenze in campo finanziario, giuridico e sociale, che delibera la concessione o meno della garanzia necessaria per ottenere l’attivazione del finanziamento sulla base della presenza o meno dei requisiti necessari.
Successivamente il Comitato informa il richiedente, tramite lettera raccomandata, in merito alla decisione presa e, in caso di risposta affermativa, provvede all’invio di una comunicazione scritta alla banca convenzionata.
L’ultimo atto consiste in un’ulteriore valutazione da parte della banca della richiesta di finanziamento e nell’eventuale erogazione del prestito in base alle condizioni previste dalla convenzione esistente tra il “Fondo di Prevenzione Usura” e l’istituto di credito stesso.
Ricordiamo inoltre che il Ministero dell’Interno rende disponibile il numero verde 800.999000 attraverso il quale vengono fornite informazioni utili a tutti coloro che sono alle prese con problemi legati all’usura o al sovraindebitamento.
Fonte dati: www.contribuenti.it
Data articolo: 24/08/2012