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Prestiti Bancari: in Italia più di un quarto richiesti per Esigenze Primarie

Più di un quarto degli italiani negli ultimi tre anni ha fatto ricorso a un prestito per soddisfare esigenze di base, a testimonianza di una situazione economica difficile, che si è ulteriormente deteriorata nel corso del 2011.
E’ questo quanto emerge dal “Rapporto Italia 2012”, indagine di recente pubblicazione condotta dall’EURISPES, Istituto di Studi Politici Economici e Sociali, che opera in Italia dal 1982 e che, tra le varie ricerche statistiche, dal 1989 stila ogni anno una nuova edizione di tale rapporto.

In riferimento alla condizione economica delle famiglie italiane, dal “Rapporto Italia 2012” emerge che i 3/4 del campione dell’indagine, precisamente il 74,8%, ha testimoniato come nel 2011 si sia verificato un peggioramento della propria situazione economica, con i soggetti anziani che hanno indicato un deterioramento della propria condizione economica oltre la media, visto che il dato riferito a tali soggetti ha toccato l’81,5% del campione.

La contrazione del reddito degli italiani ha finito inevitabilmente per tradursi con maggiori richieste di prestiti bancari. Infatti dall’indagine EURISPES si apprende che, negli ultimi tre anni, più di un quarto del campione, esattamente il 26,2%, ha richiesto un prestito bancario per soddisfare le esigenze primarie, non certo per “togliersi sfizi” o finanziare viaggi o vacanze.

Dal “Rapporto Italia 2012” emerge come, di questi finanziamenti bancari, il 41,9% sia stato richiesto per il mutuo per l’acquisto della prima casa, mentre circa 1/3 rientri in richieste per pagare i debiti precedentemente accumulati.
In particolare l’ultimo dato, unito all’indicazione relativa alle richieste di prestiti per saldare finanziamenti ricevuti da altre banche o società finanziarie, ovvero il consolidamento debiti, è significativo, perché mette in evidenza il rischio di un proliferare del debito familiare secondo modalità usurarie, dato che richiedere prestiti per pagare altri debiti contratti aumenta le probabilità di finire in un “circolo vizioso” che può sfociare nell’usura. Tale rischio è sottolineato anche dal fatto che il 6,3% degli italiani ha indicato di essere ricorso a prestiti richiesti a privati.
Il dato appena riportato è ancora più preoccupante perché, come sottolinea l’EURISPES, le indicazioni relative al fenomeno dell’usura solitamente sono inferiori rispetto alla realtà.

Tra le altre finalità di richiesta di prestiti alle banche una fetta importante, il 13,6%, è rappresentata dai finanziamenti per cerimonie, come matrimoni, cresime e battesimi, mentre il 9,8% del campione è ricorso a un prestito per pagare spese mediche. Ben poco spazio riservato ai prestiti per vacanze che, secondo l’indagine di EURISPES, rappresentano il 2,8% dei finanziamenti bancari totali.
Dal “Rapporto Italia 2012” emerge anche un dato importante riferito alle somme chieste in prestito alle banche negli ultimi tre anni. Il 35% del campione ha riferito di non aver superato i 10.000,00 euro, mentre solamente il 18% è andato oltre i 100.000,00 euro.

Questo, in estrema sintesi, quanto emerso dall’indagine EURISPES riportata. Si tenga presente che spesso l’Istituto di Studi Politici Economici e Sociali è stato in grado di anticipare tendenze in ambito politico, economico e sociale. Quindi il rischio di “fallimento delle famiglie italiane” emerge sempre più come un problema grave e da prendere in seria considerazione.
Del resto il recente provvedimento preso in data 22 Dicembre 2011 dal Governo Monti, all’interno del Decreto Legge n. 212, recante il titolo “Disposizioni urgenti in materia di composizione delle crisi da sovraindebitamento e disciplina del processo civile”, testimonia proprio come tale rischio sia noto e da non sottovalutare.
Potete approfondire la conoscenza della speciale procedura contro il “fallimento delle famiglie” qui.

Fonte: www.eurispes.it


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Alessandro
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