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Prestiti e Credito al Consumo: per Bankitalia Necessarie Nuove Regole


Viste le recenti difficoltà dei mercati finanziari e la situazione generale dell’economia italiana ed europea, servono nuove norme giuridiche e l’introduzione di rinnovate disposizioni per favorire il corretto funzionamento del mercato del credito in generale, sia per le famiglie che per le imprese.
Questo, in estrema sintesi, quanto affermato dal Direttore Generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni (nella foto), nell’audizione dello scorso 17 Aprile davanti alla 10a Commissione del Senato (Industria, commercio e Turismo), nell’ambito della conversione in legge del Decreto Legge n. 29 del 24 Marzo 2012.

In riferimento al mercato del credito alle famiglie e alla imprese, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni (PMI) colonna portante del “Sistema Italia”, Saccomanni ha sottolineato come la crisi dei debiti sovrani e la congiuntura economica negativa abbiano finito per condizionare pesantemente il funzionamento dei meccanismi dei finanziamenti, facendo notare che: “…rispetto a un anno fa la capacità delle banche di erogare prestiti si è indebolita e il merito di credito della clientela è peggiorato. Le misure adottate dalla BCE alla fine dello scorso anno hanno impedito che si instaurasse una pericolosa spirale tra riduzione degli attivi bancari e contrazione dell’attività produttiva”.

Il Direttore Generale di Bankitalia ha tenuto a precisare il ruolo centrale delle banche a sostegno del tessuto economico dell’Italia, perché dalla concessione o meno di prestiti a industrie e famiglie dipende gran parte dell’economia nazionale. Le banche stesse, per poter operare anche negli interessi dei correntisti, ovvero di coloro che permettono agli istituti di credito di esistere attraverso i loro patrimoni depositati, devono essere considerate imprese a tutti gli effetti e quindi le loro politiche devono puntare a remunerare il capitale, garantendo sia la tutela del risparmio che l’efficiente allocazione del credito. Il che significa che devono avere strumenti adeguati per valutare l’affidabilità creditizia e agire in modo da erogare prestiti e finanziamenti ai soggetti e verso i progetti più meritevoli e giudicati meno “rischiosi”, al fine di evitare il sovraindebitamento e la compromissione delle riserve delle banche. Per questo sono necessarie procedure più efficienti di erogazione dei finanziamenti, in modo da assicurare una gestione “sana e prudente”, garantita da una maggiore capacità selettiva, mentre non vengono visti di buon occhio eventuali misure dirigistiche volte a introdurre prezzi amministrati per le operazioni bancarie.

Saccomanni ha portato all’attenzione della 10a Commissione del Senato alcuni dati a conferma delle difficoltà relative alla concessione dei prestiti a famiglie e imprese che confermano le statistiche finora disponibili e delle quali vi abbiamo più volte informati su Prestito-Personale.biz.
Infatti il Direttore Generale di Bankitalia ha snocciolato i seguenti rilevamenti: “…fra Ottobre e Dicembre (2011, ndr) il tasso di crescita sui dodici mesi dei prestiti al settore privato è sceso dal 4,2% al 2,3%. Il rallentamento ha riguardato in misura prevalente i finanziamenti alle imprese…” con particolare riferimento a quelle di media e piccola dimensione (PMI), aventi condizioni finanziarie in media più fragili rispetto alle altre. Nell’ultimo trimestre del 2011 si è verificato un consistente irrigidimento delle condizioni di offerta dei prestiti bancari alle imprese. Nel solo mese di dicembre la contrazione registrata è stata di 21 miliardi nel settore privato.
Saccomanni ha riconosciuto l’importanza delle due operazioni di rifinanziamento a tre anni operate dalla BCE (21 Dicembre 2011 e 29 Febbraio 2012, ndr), grazie alle quali le banche italiane hanno ricevuto 140 miliardi di euro di liquidità netta, contribuendo all’allentamento delle tensioni causate dal debito sovrano e alla riduzione del rischio percepito dagli intermediari bancari, facendo notare che è comunque necessario del tempo prima che le varie misure non convenzionali di politica monetaria possano modificare la dinamica dei prestiti, portando ad esempio quanto accaduto dopo il fallimento di Lehman Brothers.
La soluzione per garantire maggior accesso a prestiti e finanziamenti prospettata dal Direttore Generale della Banca d’Italia è quella di una prosecuzione delle strategie di risanamento attuate finora a livello italiano ed europeo, sostenute da riforme strutturali che garantiscano all’economia italiana una crescita sostenibile. Serve chiedersi se le attuali norme giuridiche e disposizioni siano adeguate all’evoluzione delle politiche di offerta di credito delle banche da una parte, e dall’altra alle esigenze finanziarie di famiglie e imprese.

 

Fonte: www.bancaditalia.it


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Alessandro
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