Nessun allentamento della stretta sul credito nell’Eurozona in relazione a prestiti e mutui per imprese e famiglie nel secondo semestre 2012, mentre in Italia, nello stesso periodo, la situazione è risultata differente in relazione ai soggetti e alle destinazioni delle richieste. E’ questo quanto risulta dall’indagine trimestrale condotta dalla BCE sul flusso di finanziamenti bancari e dalle evidenze ad essa relative segnalate dalla Banca d’Italia in riferimento alla situazione italiana.
L’indagine della Banca Centrale Europea, denominata Bank Lending Survey (BLS), ha coinvolto 131 banche dell’Eurozona, ed è stata condotta tra il 21 Giugno e il 5 Luglio 2012.
I risultati hanno permesso di evidenziare come, nell’intera Zona Euro, sia continuato l’irrigidimento dei criteri di accesso al credito per famiglie e imprese, mentre nel nostro Paese, secondo quanto rilevato da Bankitalia, non è cambiato il grado di restrizione riferito ai finanziamenti alle imprese, si è praticamente annullata la stretta sul credito relativa ai mutui, mentre è stato registrato un leggero irrigidimento per il credito al consumo e gli altri tipi di prestiti.
A livello europeo – si legge nel comunicato diffuso dalla BCE – nonostante l’intensificarsi della crisi del debito sovrano nel secondo trimestre 2012, la stretta sul credito si è mantenuta praticamente stabile, peggiorando solo leggermente, sia per i prestiti alle famiglie che per i finanziamenti alle imprese.
Infatti il 10% delle banche interpellate ha segnalato un inasprimento dei criteri di accesso al credito, mentre nel primo semestre tale situazione aveva riguardato il 9% degli istituti di credito. Tale dato risulta essere di gran lunga migliore rispetto a quello riferito all’ultimo trimestre del 2011, quando fu del 35%. Va inoltre sottolineato che criteri maggiormente restrittivi sono stati applicati alle aziende di grandi dimensioni, piuttosto che alle piccole e medie imprese (PMI).
In riferimento alle famiglie, il 13% delle banche ha segnalato un irrigidimento dei criteri riferiti ai mutui, in calo rispetto al 17% dei primi tre mesi dell’anno in corso, mentre i dati riguardanti il credito al consumo evidenziano come ci sia stato un lieve aumento, essendo passati dal 5% della precedente analisi al 7% dell’attuale semestre.
Guardando invece alla domanda di finanziamenti, l’indagine della BCE segnala il perdurare della diminuzione dei prestiti richiesti dalle imprese, in calo del 25% e perciò in miglioramento rispetto al -30% registrato nel I semestre 2012.
Migliorano invece, pur mantenendosi in territorio negativo, le domande relative ai mutui per l’acquisto della casa, dal momento che è stata registrata una variazione del -21% contro il -43% dei primi 3 mesi del 2012.
Sostanzialmente invariata la domanda di prestiti da parte delle famiglie, calata solo di un punto percentuale (dal -26% al -27%) tra i primi due trimestri dell’anno in corso.
Le prospettive per il futuro restano sempre negative, sia in relazione alla stretta sul credito che alla domanda di finanziamenti. Infatti la Banca Centrale Europea, nel terzo trimestre 2012, prevede una sostanziale stabilità dei criteri di concessione di prestiti alle imprese e un lieve declino riferito ai mutui e ai prestiti alle famiglie.
La domanda di finanziamenti dovrebbe continuare a rimanere negativa, sia pur con possibili, lievi miglioramenti rispetto al secondo trimestre 2012.
Fonte dati: http://www.ecb.int
Data articolo: 26/07/2012
