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Prestiti Payday anche in Italia? Pro e Contro di questi Piccoli Finanziamenti Rapidi


In questi ultimi tempi si sente spesso parlare di prestiti payday o, per dirla all’inglese, lingua della patria nella quale è nato questo tipo di finanziamento, payday loans.
Ma cosa sono? Quali vantaggi si hanno richiedendoli? Sono davvero convenienti? Arriveranno mai in Italia?
Cerchiamo di rispondere a queste domande, anche con degli esempi.

COSA SONO?

La risposta a questa domanda è piuttosto semplice: si tratta di piccoli prestiti rapidi che alcune aziende specializzate erogano per somme che partono da poche sterline e possono arrivare a oltre 1.000, fino a un massimo di 1.500 o poco più. Considerato il cambio attuale euro-sterlina, si parla quindi di importi che vanno da pochi euro fino a un massimo di 1.800 euro circa.
La nascita di questi prestiti è avvenuta a seguito della crisi economica che in Inghilterra sta attanagliando soprattutto la classe media ormai da alcuni anni.
I tempi di rimborso sono molto veloci: si va da pochi giorni a un mese al massimo. In alcuni casi superano i 30 giorni.
I tassi applicati dipendono sostanzialmente dai giorni di durata del piano di rimborso, rispetto al quale sono direttamente proporzionali. Questo significa che più il tempo di restituzione scelto è lungo, maggiore sarà il tasso applicato. Di solito per un prestito da restituire in 30 giorni si arriva a un tasso del 30%. Quindi si potrebbe dire che il tasso è dell’1% al giorno.
Un esempio? Considerando una delle maggiori aziende inglesi che si occupano di payday loans, vale a dire Wonga, e utilizzando lo strumento di calcolo on-line messo a disposizione sul sito Internet dell’azienda stessa, al momento della redazione di questo articolo chiedendo 100 sterline (circa 120 euro) in prestito, dopo 10 giorni si dovranno restituire 115,91 sterline, dopo 20 giorni 126,31 sterline e dopo 30 giorni 136,72 sterline, cioè qualcosa più del 30%.  Sono incluse anche alcune commissioni.
Attenzione però che, in caso di mancata restituzione al termine del periodo stabilito, scattano tassi e penali ben maggiori. In un anno si può arrivare al 4.214%! Sembra assurdo, ma è vero.

QUALI VANTAGGI?

I vantaggi legati ai prestiti payday sono sostanzialmente due.
Il primo consiste nel fatto che praticamente non vengono richieste garanzie per l’erogazione degli importi e si elimina tutta la “burocrazia” legata alla normale richiesta di un finanziamento. In tempi di stretta sul credito come quelli che si stanno vivendo in Italia, con banche (soprattutto) e società finanziarie che chiedono garanzie e documenti a non finire, può rappresentare un indubbio vantaggio.

Il secondo ha a che fare con i tempi di erogazione. Molto spesso, soprattutto se le richieste possono essere inoltrate direttamente via Internet, si parla di 10-15 minuti dall’approvazione per avere la cifra disponibile. In certi casi di alcune ore.
Insomma, si tratta realmente di prestiti rapidi e facili da ottenere.
Non sempre occorre avere un conto corrente sul quale far transitare l’importo richiesto.
Alcune aziende, come per esempio la stessa Wonga, non consentono di richiedere subito il massimo degli importi erogabili, basandosi sulla crescita dell’indice di fiducia (trust rating) attribuito a un cliente. In pratica: più prestiti si richiedono e si rimborsano puntualmente, più il valore di questo indice sale e, con esso, la possibilità di chiedere somme maggiori.

SONO PRESTITI CONVENIENTI?

Per rispondere a questa domanda occorre intendersi sul termine “conveniente”. Considerato solo l’aspetto economico, di certo i prestiti payday non possono essere considerati come la miglior scelta per chi è alla ricerca di un piccolo finanziamento. I tassi applicati, ai limiti dell’usura (e forse anche oltre…), sono realmente elevati. Va poi considerato che, qualora non si dovesse riuscire a restituire il piccolo prestito ottenuto, si può arrivare a una vera e propria impennata di tassi e spese, tale da toccare livelli difficilmente accettabili. Il tutto nel rispetto della legalità, perlomeno secondo la normativa inglese.
Se invece per “conveniente” si intende qualcosa che si riveli utile e adatto a soddisfare le proprie esigenze, allora i prestiti payday possono essere considerati tali, nel senso che consentono di disporre rapidamente e “senza troppe domande” di piccoli importi in brevissimo tempo, da restituire velocemente. Quindi niente garanzie da fornire o infinite carte da firmare.

QUANDO ARRIVERANNO IN ITALIA?

Allo stato attuale non è possibile fare ipotesi in merito a un possibile approdo in Italia. Considerando che in Inghilterra i prestiti payday sono nati come ultima ratio per rispondere alle esigenze di credito da parte di molti consumatori della classe media che non riuscivano ad arrivare a fine mese a causa della crisi economica in atto, c’è da augurarsi che non arrivino mai in Italia.
Guardando ai tassi applicati per questi finanziamenti rapidi c’è da chiedersi se siano in linea con la legge anti-usura. E la risposta, senza addentrarci in questioni tecniche che non ci competono, sembra propendere per il no.
Esistono comunque, in Inghilterra come in Italia, delle alternative ai prestiti bancari rappresentate dai prestiti tra persone, o social lending, come quelli ottenibili con il servizio fornito da Prestiamoci.it o dalla neo(ri)nata Smartika (ex Zopa). Si tratta di comunità virtuali nelle quali prestatori e richiedenti si incontrano traendo reciproci vantaggi, senza la burocrazia connessa alle richieste inoltrate presso banche e finanziarie, ma con la stessa sicurezza in termini di valutazione del merito creditizio.


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Alessandro
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