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Credito al consumo, dati Assofin: nel 2011 nuovo calo di richieste per prestiti e finanziamenti

Credito al consumo

Credito al consumo in calo nei primi nove mesi del 2011, nonostante il settore dei finanziamenti per l’acquisto di beni e servizi dovrebbe essere, secondo molti, quello che gli economisti definiscono “segmento anti-ciclico”, a sottolineare come, in tempi di crisi, alcuni comparti dell’economia dovrebbero eliminare o frenare gli effetti di un certo ciclo economico.

E’ quanto emerge dai dati resi noti da Assofin, l’Associazione Italiana del Credito al Consumo e Immobiliare, che riunisce i più importanti operatori finanziari nel campo del credito al consumo e del finanziamento immobiliare. Dal 2009 (primo anno dopo la crisi finanziaria del 2008) ad oggi, la situazione del credito al consumo ha registrato una costante flessione. Secondo i dati raccolti da Assofin il calo è stato evidente nel passaggio dal 2008 al 2009, quando si registrò una contrazione media dell’erogato in doppia cifra, dell’ordine dell’11,3%, confermata poi anche dal 2009 al 2010, con una diminuzione del 5,3%. Nei primi nove mesi del 2011 la flessione media è stata dell’1,4%, calcolata su un montante complessivo di circa 40 miliardi di euro.


Eppure il ricorso al credito al consumo per l’acquisto di beni e servizi dovrebbe fornire alcuni vantaggi a chi decide di comprare. Ma forse il problema è proprio quello che, in tempi di crisi come quelli che si stanno vivendo, le famiglie che decidono di comprare beni durevoli sono sempre meno.
A questo si aggiunga anche la riforma del credito al consumo, entrata in vigore in Italia il 1° Giugno del 2011, che ha introdotto norme atte a tutelare maggiormente il consumatore, con conseguente possibilità da parte di quest’ultimo di rivalersi sul finanziatore in caso di problemi di varia natura riguardanti il prodotto acquistato a rate. Ricordiamo che è prevista anche la possibilità di sospendere il pagamento del rimborso rateale, con conseguenze evidenti: le società finanziarie e le banche che concedono prestiti e finanziamenti selezionano con maggior attenzione i soggetti della grande distribuzione con i quali stringere accordi commerciali. Infatti chi eroga un prestito cerca in tutti i modi di evitare di concedere finanziamenti che non siano “redditizi” o che si rivelino essere una peso sul bilancio aziendale.

Da alcune dichiarazioni di Giuseppe Piano Mortari, direttore operativo di Assofin, emerge inoltre una forte preoccupazione per il possibile, nuovo aumento dell’IVA (dal 21% al 23%) che sarebbe in agenda da parte del neonato governo di Mario Monti. L’eventuale misura comporterebbe un’impennata, tra l’altro, dei prezzi al dettaglio, con la probabile conseguenza di una nuova contrazione dei consumi e, quindi, delle richieste di finanziamenti, finalizzati e non, per l’acquisto di beni durevoli.

Fonte: www.corriere.it


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Alessandro
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