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Famiglie Italiane e Debiti: Indebitamento Medio oltre 20mila Euro


Cresce ancora l’indebitamento medio delle famiglie italiane, che a fine 2011 supera i 20.000,00 euro per ciascun nucleo familiare. E’ questa la situazione preoccupante emersa dall’ennesima indagine sulla situazione debitoria in Italia condotto dalla CGIA di Mestre.

I dati statistici elaborati dalla CGIA di Mestre, organizzazione sindacale che eroga servizi alle imprese promuovendo battaglie sindacali a sostegno del lavoro autonomo e degli imprenditori, fanno riferimento all’indebitamento medio delle famiglie consumatrici italiane, legato sia all’accensione di mutui per l’acquisto dell’abitazione, che ai prestiti richiesti per acquistare auto e moto e ai finanziamenti inerenti il credito al consumo in genere. L’indagine ha preso in considerazione dati forniti dalla Banca d’Italia, dall’Istat e da Prometeia, che si riferiscono ai debiti contratti sia con le banche che con gli istituti finanziari italiani.

Fatta questa premessa riguardante la provenienza dei dati elaborati, secondo l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre al 31 Dicembre 2011 ciascuna famiglia italiana presentava un indebitamento medio di 20.107,00 euro, in ulteriore crescita rispetto alla precedente elaborazione della stessa CGIA, dalla quale, al 30 Settembre 2011, risultava essere di 19.981,00 euro.
Lo studio ha permesso di evidenziare alcune differenziazioni significative a livello delle singole province d’Italia. Infatti è emerso che le famiglie con più debiti sono quelle residenti in provincia di Roma, con una media di 29.435,00 €, seguite da quelle delle province di Milano (28.680,00 €), Lodi (28.560,00 €), Monza-Brianza (27.891,00 €) e Prato (26.930,00 €).
In minor sofferenza le famiglie residenti nelle province di Vibo Valentia, con un’esposizione media di 9.429,00 €, Enna (8.823,00 €) e dell’Ogliastra (8.174,00 €).
In generale si nota come le province che presentano la situazione debitoria media più elevata sono anche quelle più ricche. A tal proposito Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA Mestre, fa sapere: “Premesso che le province più indebitate sono anche quelle che presentano i livelli di reddito più elevati, è evidente che tra queste realtà in difficoltà vi sono anche molti nuclei appartenenti alle face sociali più deboli”. Secondo Bortolussi: “…le forti esposizioni bancarie di questi territori, soprattutto a fronte di significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare, ci devono preoccupare relativamente”.

Considerando il solo 2011, l’incremento medio dei debiti per famiglia è stato di 911,00 €. Questo dato diventa ancor più preoccupante e significativo se rapportato al periodo dell’inizio della crisi economica e finanziaria degli ultimi anni,  individuato con il Gennaio 2009.
Rispetto a tale data, l’incremento del debito medio è stato del 33,4% che, in termini assoluti, si traduce in 5.309,00 € in più per ogni famiglia italiana.
Da notare come, dal manifestarsi della crisi, siano state sei province della Sardegna a subire le variazioni di indebitamento più e meno significative. Infatti in cima a questa particolare graduatoria troviamo Olbia-Tempio, che ha registrato un incremento del +159,6%, seguita da Carbonia-Iglesias con +147,9% e il Medio Campidano con +120,1%. In fondo, partendo dal basso, si trovano Sassari (+3,1%), Nuoro (+9,1) e Cagliari (+14,5%).

Esaminando invece il peso dell’indebitamento rapportato al reddito disponibile, sono ancora le famiglie del Nord Italia quelle messe peggio. Infatti a Lodi il rapporto è del 79,3%, nella Provincia di Como del 67,7% e a Varese del 64,6%. In fondo alla graduatoria troviamo Isernia (26,5%), che precede il Medio Campidano (26,8%) e Potenza (27%).

Analizzando i risultati dell’indagine dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, Bortolussi ha affermato che: “Al di là della mappatura a livello territoriale, la maggior incidenza del debito sul reddito la rileviamo nelle famiglie economicamente più deboli”.
Lo stesso Bortolussi si dichiara piuttosto preoccupato per il futuro, in particolare per il possibile incremento di prestiti erogati attraverso canali illegali, con particolare riferimento al fenomeno dell’usura: “…con il progressivo aumento della disoccupazione questa situazione è destinata a peggiorare. Non dimentichiamo, inoltre, che in Italia esiste un ampio mercato del prestito informale che non transita per i canali ufficiali. Vista la forte contrazione degli impieghi bancari avvenuta in questi ultimi anni, non è da escludere che questo fenomeno sia in espansione, con il pericolo che la piaga dell’usura si diffonda a macchia d’olio”.

 

Fonte dati: www.cgiamestre.com

Data articolo: 07/08/2012


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Alessandro
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