Carte di credito a saldo: una linea di credito senza tassi di interesse
Andare in giro con soli contanti? Superato. Chi cerca maggiore praticità e, perché no, anche maggior sicurezza ricorre sempre più all’uso di carte di credito. Sarà pur vero che l’Italia, rispetto al resto d’Europa, è un po’ il fanalino di coda dell’uso delle carte di credito ma è anche vero che una certa varietà nelle tipologie di carte offerte non manca anche nella nostra penisola.
La carta di credito a saldo è probabilmente la carta di credito più comune nel nostro Paese: è quasi una naturale estensione di un conto corrente e l’importo che viene concesso al titolare di questa carta di credito deve essere restituito in un’unica soluzione, generalmente entro un mese solare. Con una carta di credito a saldo si può quindi usufruire di un certo importo, il cui “tetto massimo” oltre il quale non si possono più effettuare né prelievi né acquisti è stabilito al momento della sottoscrizione del contratto, e questa somma di cui si è beneficiato deve essere restituita solitamente entro un mese: l’importo che si deve rimborsare viene infatti direttamente addebitato sul conto corrente collegato alla carta nel giorno stabilito in sede contrattuale.
Pro: i vantaggi delle carte di credito a saldo
L’aspetto delle carte di credito a saldo che più di tutti è sotto i riflettori è il fatto che occorre restituire la somma utilizzata in un’unica soluzione entro il mese successivo ma ciò che spesso ci si dimentica di considerare è che quello che può sembrare un difetto è anche ciò che permette al cliente di non dover pagare gli interessi sugli importi usati. Si tratta quindi di una soluzione a tasso zero per il cliente.
Contro: le ombre delle carte di credito a saldo
Se è vero che rimborsare la linea di credito concessa in una sola rata impedisce ai clienti più “spegiudicati” di entrare nel circolo vizioso di interessi difficili da sostenere e prelievi dal fido sempre più consistenti, è anche vero che il titolare di una carta di credito a saldo potrebbe trovare difficile restituire la somma spesa direttamente il mese successivo: la rateizzazione del debito, che nelle carte di credito a saldo non è contemplata, è infatti ciò che permette di diluire il rimborso in un lasso di tempo più ampio e di poter restituire ogni mese una somma inferiore al totale delle spese effettuate.
Il firmamento delle carte di credito è costellato di possibilità: cosa c’è oltre alle carte a saldo?
Carta revolving
Mentre con la carta di credito a saldo è possibile restituire la somma utilizzata senza interessi ma è necessario che il rimborso avvenga entro un mese solare la carta revolving offre una modalità di rimborso praticamente opposta: nella carta revolving, infatti, gli interessi ci sono eccome ma c’è anche la possibilità di rateizzare la parte di fido utilizzata.
Carta co-branded
In una carta di credito co-branded la figura geometrica di riferimento è un triangolo: se, normalmente, una carta di credito è come una linea che, proprio per mezzo di una linea di credito iniziale, unisce il cliente all’ente finanziario di riferimento o alla banca di appartenenza, nel caso di una carta di credito co-branded le figure in gioco non sono più due ma tre. Il terzo personaggio è infatti un’altra società che rende più facili da fruire per la clientela le carte di credito emesse dall’istituto di credito.
Carta privativa
Un tipo decisamente “particolare” di carta di credito è quello rappresentato dalle fidelity card, ossia dalle carte privative. Queste carte non vengono emesse dall’istituto finanziario direttamente per i clienti: queste carte, infatti, sono destinate a società che ne fanno richiesta per poi distribuirle alla clientela in modo da fidelizzarla.