Chi non conosce Amazon e Google, rispettivamente la più famosa azienda al mondo di vendite online e la compagnia nota per aver lanciato il motore di ricerca di gran lunga più utilizzato in Internet? Ebbene queste due realtà in continua espansione sembra proprio che abbiano deciso di lanciarsi nel mondo dei prestiti, anche se i finanziamenti saranno destinati solo a una certa tipologia di richiedenti.
In entrambi i casi si tratterebbe di finanziamenti destinati a supportare la rispettiva clientela, ovvero, nel caso di Amazon, i venditori che utilizzano il più noto portale di e-commerce al mondo per piazzare i propri prodotti, mentre Google destinerebbe i fondi alle imprese interessate all’acquisto di pubblicità online, utilizzando il programma Adwords. Un particolare occhio di riguardo sarà destinato alle piccole e medie imprese agli inizi, altrimenti in difficoltà nel richiedere credito alle banche.
In pratica sia Google che Amazon, disponendo di grande liquidità, avrebbero deciso di lanciarsi nel mondo del credito, investendo in una nuova attività bancaria nei settori che meglio conoscono. Tenendo conto delle difficoltà delle banche a concedere finanziamenti vista l’attuale congiuntura economica, fenomeno noto come credit crunch, ancora una volta l’idea di questi due colossi mondiali potrebbe risultare vincente, anche in considerazione dei tassi di interesse che – si dice – potrebbero essere applicati ai prestiti erogati.
Nello specifico, per quanto riguarda Amazon, pur non essendoci ancora stato un annuncio ufficiale, pare proprio che ad occuparsi dell’erogazione dei prestiti ai venditori sarà un’unità chiamata Amazon Lending Capital Services Inc, incaricata di curare il programma Amazon Lending. Questo perlomeno stando a quanto riferito dai venditori che hanno iniziato a far circolare la notizia in Internet, dopo aver ricevuto un’e-mail relativa alla possibilità di ricevere prestiti per acquistare scorte di magazzino e incrementare le vendite sul sito Amazon.com, la versione statunitense del portale di e-commerce.
La notizia tuttavia non ha ancora ricevuto alcuna conferma ufficiale da parte di Amazon.
Sempre stando alle indiscrezioni, si parla della possibilità di ottenere prestiti fino a 800.000 dollari USA, perlomeno per i venditori più importanti, a tassi di interesse compresi tra l’1% e il 13%. Si tratterebbe oltretutto di un finanziamento rapido, in quanto i soldi richiesti verrebbero inviati entro 5 giorni dall’approvazione sul conto corrente dei richiedenti. La formula per la restituzione delle somme ricevute prevede che le rate mensili vengano scalate dall’account Amazon dei venditori.
Per ora le e-mails contenenti le proposte di finanziamento legate al programma Amazon Lending pare siano state inviate a venditori sulla base delle loro performances sul marketplace.
A ben guardare, per Amazon si tratterebbe di un investimento apparentemente azzeccato, visto che l’azienda percepisce commissioni variabili sulla vendita dei prodotti sul suo marketplace, per cui non potrebbe che trarre beneficio dall’incremento delle vendite degli inserzionisti finanziati.
Passando alla nuova idea di banca di Google, secondo quanto anticipato dall’autorevole “Financial Times”, Sergey Brin e Larry Page, fondatori della “Grande G”, intendono utilizzare l’enorme disponibilità di contanti (si parla di fondi cash per un totale di 43 miliardi di dollari, ndr) per finanziare le aziende che vogliano intraprendere campagne pubblicitarie online sfruttando la piattaforma Adwords, che si occupa della gestione delle inserzioni pubblicitarie sul motore di ricerca di gran lunga più utilizzato dagli internauti.
L’iniziativa, partita questa settimana in Gran Bretagna, a breve verrà lanciata anche negli Stati Uniti e in altri Paesi.
In concreto Google proporrà una linea di credito, attraverso una credit card apposita, destinata alle piccole e medie imprese che vogliano farsi conoscere attraverso la pubblicità online. Le somme richiedibili andranno da un minimo di 200 a un massimo di 10.000 dollari USA, con tassi di interesse che, stando alle indiscrezioni, dovrebbero collocarsi al di sotto del 10%.
L’idea dell’azienda di Mountain View mira quindi a una fetta specifica del mercato del credito, attualmente sottovalutata dalle banche tradizionali.
Data articolo: 11/10/2012