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Prestiti e Crisi: Domanda Negativa nei Primi 6 Mesi 2012

Domanda di prestiti alle famiglie ancora piatta a Giugno 2012, con un calo relativo al primo semestre 2012 che resta fortemente negativo (-8%). E’ questo quanto si ricava dal Barometro di CRIF riferito al mese di Giugno 2012, in un quadro generale in cui la domanda di credito da parte delle famiglie italiane continua a risentire della crisi economica e finanziaria in atto.

In particolare pesa l’incertezza relativa al quadro economico globale, dominato dalle difficoltà del mondo del lavoro, con livelli molto alti di disoccupazione giovanile, dal calo della fiducia dei consumatori e dei consumi in generale, soprattutto di beni durevoli. Da questo punto di vista appare allarmante il calo delle immatricolazioni di automobili fatto registrare a Giugno 2012, particolarmente negativo in Italia, visto che la diminuzione ha toccato il -24,4%, che porta il dato riferito ai primi 6 mesi dell’anno in corso a un -19,7%.

Il Barometro della Centrale RIschi Finanziari riporta e analizza dati statistici ricavati dall’EURISC, il sistema di informazioni creditizie di CRIF che include oltre 78 milioni di posizioni creditizie, costituendo perciò una base statistica di grande importanza.

La lieve inversione di tendenza rilevata a Giugno 2012 non deve essere considerata tale da poter far pensare a una svolta positiva. Infatti la domanda ponderata di prestiti, vale a dire al netto di giorni lavorativi, resta sostanzialmente invariata (0,00%) rispetto a Giugno 2011 e conferma il dato del mese precedente, dopo che i primi 4 mesi avevano fatto registrare pesanti cali, anche a doppia cifra.
Rimane comunque negativo il bilancio della domanda di prestiti riferita ai primi 6 mesi dell’anno in corso, essendosi registrato un calo del -8% rispetto al primo semestre 2011. Dato ancor più preoccupante se confrontato con l’anno 2008, rispetto al quale la diminuzione si attesta al -23%.
Le evidenze statistiche fornite nel Barometro di CRIF permettono di evidenziare come, a partire dal Gennaio 2009, il calo di prestiti finalizzati e prestiti personali sia stato praticamente speculare.

Scendendo nei particolari, analizzando cioè la durata dei finanziamenti richiesti, si nota come nel primo semestre 2012 i prestiti finalizzati più richiesti (32,17% del totale) siano stati quelli con durata del piano di ammortamento fino a un anno, seguiti da quelli con durata compresa tra 2 e 3 anni (22,09%) e da un anno e mezzo a 2 anni (13,10%).
Per quanto riguarda i prestiti personali ben il 41,7% delle richieste si sono concentrate su piani di rimborso superiori a 5 anni, seguite dai finanziamenti restituibili da 4 a 5 anni (19,87%) e da quelli con restituzione tra 2 e 3 anni (15,35%).

Per quanto riguarda le classi di importo delle richieste nei primi 6 mesi del 2012, in riferimento ai prestiti finalizzati prevalgono di gran lunga le domande relative alla classe fino a 5.000 €, che rappresenta il 69,10% del totale. L’importo medio è stato di 5.041 €, in calo rispetto alla media fatta registrare nello stesso periodo del 2011: 5.412 €.
Analizzando i prestiti personali si nota una maggior distribuzione degli importi, con una prevalenza delle classi di importo più contenuto, tanto che l’83,32% delle domande ha riguardato prestiti fino a 20.000 €. La classe di importo più richiesta (29,72%) è stata quella compresa da 5.000 e 10.000 euro.

Enrico Lodi, Direttore Generale Credit Bureau Services di CRIF, ha analizzato in questo modo i dati del Barometro di Giugno 2012 in relazione alla crisi economica in corso: “Relativamente alla dinamica registrata per la domanda di prestiti bisogna considerare che i consumi di beni durevoli, per l’acquisto dei quali appunto più frequentemente si ricorre ad un finanziamento, stanno facendo segnare una netta contrazione. D’altro canto, negli ultimi anni il difficile scenario macroeconomico e finanziario ha determinato una sostanziale diminuzione del reddito disponibile in termini reali e una erosione della propensione al risparmio delle famiglie italiane che, di conseguenza, sono state indotte a rinviare gli acquisti, specie nel caso di beni di importo più consistente”.
Lo stesso Lodi legge in questo modo la lieve ripresa registrata a Maggio e Giugno: “Ulteriori rinvii di alcuni acquisti emergono come non praticabili, e questo probabilmente spiega la “ripresina” della domanda di prestiti evidenziatasi a maggio e giugno. Per evitare il consolidamento di questa dinamica comunque negativa nell’immediato giocherà un ruolo fondamentale anche il prolungamento di iniziative di sostegno come, ad esempio, la moratoria sui debiti, in scadenza a fine luglio”.

Se la situazione relativa alla domanda di prestiti alle famiglie rilevata grazie ai dati EURISC non è tale da dare segnali incoraggianti per la ripresa, ancora peggio sono le statistiche riferite alle domande di mutui, che a Giugno 2012 hanno fatto segnare un calo del -42% rispetto allo stesso mese dell’anno passato, peggiore del già preoccupante -38% del mese precedente.
Se si guarda al primo semestre 2012 il calo complessivo è stato del -44% rispetto all’analogo periodo del 2011, che diventa -48% se confrontato con il 2008, quando la crisi non era ancora in atto.
Da registrare che le domande di mutui ipotecari nel primo semestre 2012 si sono concentrate su durate comprese tra 25 e 30 anni, con una diminuzione dell’importo medio richiesto, passato dai 137.055 € del 2011 ai 131.765 € dell’anno in corso. La classe di importo più richiesta è stata comunque quella compresa tra 100.000 e 150.000 euro.
Analizzando i dati del Barometro di Giugno 2012 riferito ai mutui, Enrico Lodi ha individuato alcuni fattori, oltre alla crisi economica e finanziaria in atto, per spiegarne l’andamento estremamente negativo: “…a  scoraggiare la richiesta di finanziamenti per la casa potrebbero aver concorso anche l’aumento dei tassi di interesse applicati ai nuovi contratti, l’introduzione dell’IMU oltre all’irrigidimento dei criteri di concessione derivanti dalle difficoltà di provvista da parte degli istituti di credito”.

In estrema sintesi tutti i principali settori del credito al consumo, vale a dire prestiti personali, finanziamenti finalizzati e mutui continuano a risentire in modo pesante della crisi in corso, acuitasi dopo l’estate 2011 a causa delle tensioni sul debito sovrano di molti Paesi UE. La sensazione è che la ripresa dei consumi sia ancora lontana e che occorra stabilizzare i fattori che contribuiscono a rendere incerta la condizione economica e finanziaria di molte famiglie italiane.

 

Fonte dati: www.crif.it

Data articolo: 18/07/2012


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Alessandro
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