Anche il 2011 si conferma un anno difficile per il credito alle famiglie in generale e per il credito al consumo in particolare, con la sola eccezione dei prestiti personali. La motivazione principale, ovviamente, va ricercata nella crisi economica e finanziaria in atto non solo in Italia.
Nei primi 9 mesi dell’anno, secondo quanto emerge dalla trentunesima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia, le erogazioni totali di credito alle famiglie sono risultate in calo, per il quarto anno consecutivo.
I motivi?
Oltre alla congiuntura economica negativa, che ha finito per ridurre il reddito disponibile per gli acquisti, anche rateali, si sottolinea come anche i vincoli sul funding abbiano finito per influenzare pesantemente, in senso restrittivo, le politiche di offerta da parte di società finanziarie e banche, che si sono tradotte in un più difficoltoso accesso al credito.
Il calo dei primi nove mesi del 2011, accentuatosi durante l’estate, ha toccato certamente il credito al consumo, che ha mostrato una contrazione dell’1,4%, ma soprattutto i mutui immobiliari, calati del 5,7%, e altri tipi di mutuo, le cui erogazioni sono diminuite dell’11,7%, principalmente a causa delle surroghe e sostituzioni, risultate pesantemente penalizzate dall’aumento degli spread commerciali applicati dalle società eroganti.
Sempre secondo quanto pubblicato in questa edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio, il credito al consumo si è ridotto nel 2011, ma in misura minore rispetto al 2010 (-5,2%) e al 2009 (-11,2%). La proiezione per l’intero 2011 è di un calo complessivo che dovrebbe attestarsi attorno al -1,6% rispetto al 2010.
Oltre alla crisi, a ridurre il ricorso al credito al consumo ha contribuito anche l’introduzione della nuova normativa che, garantendo maggiori tutele per i consumatori, ha costretto finanziarie e banche a un grosso impegno a livello di riorganizzazione delle offerte. Una minor disponibilità del reddito reale, unita al peggioramento del mercato del lavoro, ha consigliato le famiglie di ricorrere al credito in maniera ancora più oculata.
SALGONO PRESTITI PERSONALI E CARTE DI CREDITO
In questo quadro negativo, spicca però il dato relativo ai prestiti personali, forme di finanziamento a tasso fisso e firma singola che, nella maggior parte dei casi, consentono ai richiedenti di ottenere importi senza fornire motivazioni o documentazione relative alla finalità. Nei primi 9 mesi del 2011 c’è stato un aumento del +5,8% dei prestiti personali erogati, anche se va sottolineato come ci sia stato un progressivo calo nel corso dell’anno.
La motivazione?
Sostanzialmente va ricercata nell’aumento delle offerte di prestiti personali da parte dei soggetti eroganti e dall’ampliamento dei canali distributivi, con particolare riferimento al canale bancario, che raggiunge una clientela molto ampia e con rischi più contenuti.
Un esempio significativo in quest’ottica è rappresentato dal recente accordo tra Findomestic Banca S.p.A. e ConEtruria S.p.A., la finanziaria del Gruppo Banca Etruria, relativo alla distribuzione di prodotti Findomestic presso gli sportelli bancari legati a Banca Etruria.
Oltre a prestiti personali, un’altra tipologia di finanziamento che è risultata in lieve aumento è stata quelle delle carte di credito rateali ma soprattutto delle carte opzione, che migliorano di poco i dati relativi ai flussi transati nel 2010, facendo registrare un aumento complessivo dello 0,1%.
IN DIFFICOLTA’ FINANZIAMENTI AUTO, FINALIZZATI E CQS
Tutte le altre tipologie di finanziamenti sono risultate in calo nei primi nove mesi del 2011. Male (-10,6%) i prestiti finalizzati all’acquisto di autoveicoli e motocicli, in linea con l’andamento negativo delle immatricolazioni. Non certo bene (-3,9%) i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi. In netto calo (-4,7%) anche i prestiti contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione.
Nella 31esima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio si è sottolineato come sia diminuita la rischiosità legata al credito alle famiglie, dal momento che il tasso di default è sceso al 2,4% per il credito al consumo e all’1,6% per i mutui immobiliari, secondo quanto rilevato a Settembre 2011.
IL FUTURO DEL CREDITO IN ITALIA
Infine si dà uno sguardo alle prospettive future, che non sono certo rosee. Infatti si prevede un’ulteriore riduzione della domanda di credito nel 2012, causata dalla nuova diminuzione del reddito disponibile associata a una debolezza generale dei mercati finanziari e a una crescente attenzione al rischio da parte di tutti i soggetti coinvolti. Inoltre, sulla spesa per l’acquisto di beni durevoli, peserà anche la nuova manovra finanziaria che verrà attuata dal governo Monti.
Solo nel 2013 il mercato del credito dovrebbe tornare a salire, seppur di poco, con previsioni di crescita attorno all’1,0%.
In questo quadro banche e finanziarie cercheranno di sviluppare ancor di più la multicanalità, cercando di raggiungere i consumatori in vari modi, così da ridurre costi di distribuzione e tempi dei servizi offerti. In tal senso, aggiungiamo noi, è prevedibile che troveranno sempre maggior spazio i prestiti personali on-line, caratterizzati fin d’ora da costi più contenuti e tempi più rapidi di erogazione rispetto ai finanziamenti ottenibili attraverso i canali tradizionali, quali gli sportelli bancari, le agenzie e le filiali di società finanziarie o le reti di agenti e mediatori del credito.