Zopa, servizio online di prestiti personali tra persone private pioniere nell’ambito del social lending, è sul punto di ripartire, avendo ottenuto l’autorizzazione dalla Banca d’Italia a operare come Istituto di Pagamento.
Dopo essersi affermato nel Regno Unito a partire dal 2005, Zopa nel 2008 è arrivato in Italia, riuscendo in poco tempo a farsi conoscere e apprezzare nell’ambito dei finanziamenti personali tra soggetti privati messi in contatto tra loro sfruttando le tecniche di comunicazione a distanza offerte da Internet.
Tuttavia nel mese di Luglio del 2008 la Banca d’Italia ha di fatto impedito a Zopa di operare nel nostro paese, provvedimento concretizzatosi con il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) che ha cancellato la società dall’elenco degli intermediari finanziari ex articolo 106.
Sostanzialmente la massima istituzione bancaria italiana, che opera anche come organo di vigilanza sulle attività finanziarie, ha contestato delle irregolarità formali nella gestione dei depositi dei soggetti investitori/prestatori, dal momento che Zopa era registrata come società di mediazione finanziaria.
Dopo il provvedimento di cancellazione da parte della Banca d’Italia, gli amministratori di Zopa non si sono persi d’animo, per continuare a offrire un servizio a vantaggio dei consumatori.
Nell’Agosto 2010 è stata presentata domanda alla Banca d’Italia per operare come Istituto di Pagamento, il cui iter si è concluso positivamente per il servizio di social lending che, a partire dal 29 Marzo 2011, è stato riconosciuto proprio come Istituto di Pagamento.
Dal punto di vista normativo, il riconoscimento di questo regime societario comporta maggiori garanzie per tutti i soggetti coinvolti nell’attività di social lending, dal momento che:
- i controlli da parte delle autorità preposte sono molto rigidi
- occorre costituire una società con un patrimonio commisurato alle attività svolte
- bisogna rispettare totalmente le norme anti riciclaggio
Prima di poter riprendere l’attività nei prestiti personali online tra persone private, Zopa dovrà portare a termine alcuni passaggi formali necessari per la completa adesione alla normativa, provvedere alla migrazione dei soggetti prestatori nel nuovo regime e aggiornare il sito Internet http://www.zopa.it nella parte informativa, come ha reso noto l’Amministratore Delegato, Maurizio Sella.
In attesa della ripresa dell’attività di Zopa, in Italia esiste un altro servizio online di social lending, ovvero Prestiamoci.it, il cui funzionamento è stato analizzato in questa scheda e i cui vantaggi sono evidenti. Potendo abbattere i costi dovuti all’intermediazione finanziaria, Prestiamoci consente di mettere in contatto prestatori e richiedenti, garantendo prestiti personali a tassi di interesse contenuti. L’attuale tasso di equilibrio è del 6,5%. Tutto questo offrendo un servizio in grado di vigilare sia sul corretto e puntuale pagamento degli interessi sulle somme prese in prestito che sull’eventuale intervento per il recupero crediti.
Vi terremo aggiornati in merito alla ripresa a pieno regime dell’attività di Zopa, per cui tornate a trovarci!