Le banche italiane devono tornare a erogare prestiti soprattutto alle piccole e medie imprese, ma anche alle famiglie, in modo da dare sostegno all’economia reale. Questo il monito del Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, intervenuto al 18esimo congresso Assiom Forex svoltosi a Parma il 17 e 18 Febbraio 2012.
Visco, intervenuto al consueto meeting annuale che raggruppa importanti operatori del settore finanziario, nel suo discorso alla presenza dei vertici dei primari istituti di credito italiani ha toccato vari punti, partendo dagli scenari prospettati dall’ultimo Bollettino Economico, nel quale si prevede una riduzione del PIL dell’1,5% per il 2012, che sarà dunque un anno di recessione.
Il numero uno di Palazzo Koch ha mostrato anche un cauto ottimismo per la possibile ripresa, che potrebbe avvenire nel 2013, ammesso che la crisi economica che sta attanagliando l’Eurozona non peggiori ulteriormente e che i Governi europei facciano “il loro dovere” a livello politico, con riforme strutturali per una crescita che possa essere sostenuta e bilanciata. Primo fra tutti il Governo italiano, nei confronti del quale Visco ha espresso apprezzamento, ritenendo che l’esecutivo guidato da Mario Monti stia facendo grandi sforzi e che siano stati fatti passi importanti in termini di politica economica, impensabili fino a poco tempo fa.
Visco ha toccato vari punti nel suo discorso, affrontando il problema delle super retribuzioni dei manager delle banche, quello delle tensioni sui mercati – ancora alte nonostante un lieve miglioramento nell’ultimo periodo – e quello relativo all’economia reale dell’Italia.
Proprio il riferimento al ruolo delle banche a sostegno del credito è quello che ci interessa maggiormente. Il Governatore della Banca d’Italia è partito dalla constatazione che, a Dicembre 2011, i finanziamenti alle PMI si sono contratti di circa 20 miliardi di euro, un dato ritenuto preoccupante, mentre i prestiti alle famiglie hanno subito solo un lieve calo. Il numero uno di Bankitalia ha fatto presente che tale contrazione del credito potrebbe avere anche una spiegazione rintracciabile in condizioni cicliche sfavorevoli, tuttavia non tralascia il fatto che, in base a indagini svolte presso le imprese e le stesse banche, ci sia stato un generale irrigidimento nelle condizioni di offerta dei prestiti.
Il monito che Visco ha indirizzato alle banche, sfruttando l’importante platea che aveva di fronte, è stato quello di valutare con attenzione il merito di credito dei richiedenti, favorendo i clienti che siano meritevoli e solvibili e non portando avanti una stretta sul credito che non fa bene né agli istituti di credito né all’economia reale. Tutto questo considerando anche la consistente immissione di liquidità che c’è stata con l’operazione di rifinanziamento a lungo termine (Ltro) dello scorso Dicembre e di quella che avverrà a fine Febbraio 2012 da parte della BCE. Questi liquidi dovranno servire alle banche italiane non solo per rientrare nei parametri dell’Eba ma soprattutto per sostenere l’offerta di credito, ovvero prestiti e finanziamenti di vario genere alle imprese ma anche alle famiglie.
Le reazioni da parte dei vertici dei più importanti istituti di credito italiani presenti al congresso Assiom Forex non si sono fatte attendere e, in generale, sono andate nella direzione di approvazione verso quanto auspicato da Visco, con l’impegno di favorire da subito l’accesso al credito da parte dei clienti.
Negli ultimi mesi del 2011, e a Gennaio 2012, ottenere un prestito bancario era diventato particolarmente difficile, in considerazione sia dei tassi di interesse applicati che dei requisiti per ottenere soldi a credito. Bastava andare presso uno sportello di un qualsiasi istituto di credito per rendersene conto: gli operatori sembravano non interessati a concedere prestiti o finanziamenti, indipendentemente dall’affidabilità del cliente. La conseguenza? Un danno rilevante non solo per i singoli richiedenti, ma anche per l’economia reale: con pochi soldi liquidi a disposizione alimentare i consumi diventa praticamente impossibile senza un corretto accesso al credito, soprattutto in tempi di recessione come quelli che si prospettano per il 2012.
Dopo il monito di Visco la stretta sul credito, chiamata anche credit crunch (in inglese), dovrebbe allentarsi. Sarà davvero così?