Al momento di richiedere un prestito, per capirne il reale costo, è indispensabile prestare attenzione al valore del TAEG, ovvero il Tasso Annuo Effettivo Globale, il quale comprende una serie di voci che includono quasi sempre tutte le spese accessorie di un finanziamento.
L’utilizzo del termine “quasi” sta a significare il fatto che, nell’indicazione del TAEG, non vengono ovviamente inclusi eventuali costi da pagare in caso di decisioni, sia da parte del richiedente che della finanziaria o banca erogante, che possano discostarsi da quanto previsto nel normale piano di ammortamento. Si pensi, ad esempio, a eventuali ritardi nei pagamenti delle rate, che possono comportare l’applicazione di tassi di mora, oppure a spese dovute al recupero crediti e altre circostanze non contemplate assumendo di rimborsare con regolarità il finanziamento ottenuto.
Al di là di queste eventualità, nel calcolo del TAEG, oltre al TAN (Tasso Annuo Nominale), vengono di norma incluse quelle che sono definite “spese accessorie”, pur precisando che ciascuna banca o finanziaria erogante può includere o meno le voci che riportiamo di seguito. Per questo motivo diventa importante controllare quali siano effettivamente le spese accessorie incluse, indicazione che deve essere chiaramente reperibile sul Foglio Informativo o, meglio ancora, sul modulo IEBCC o SECCI del quale si deve pretendere la compilazione prima di richiedere un prestito di qualsiasi tipo. Questo modulo costituisce un vero e proprio preventivo personalizzato e contiene le Informazioni Europee di Base sul Credito ai Consumatori, secondo quanto disposto dalla riforma del credito al consumo introdotta in Italia il 1° Giugno 2011.
Ecco quindi che le principali spese accessorie riferite a un finanziamento possono includere tutte o alcune delle seguenti voci:
- Spese d’istruttoria o di pratica: oneri previsti per la gestione dell’erogazione di un prestito, ovvero per l’apertura della pratica. In alcune circostanze si devono pagare anche in caso di esito negativo della pratica stessa. Meglio quindi leggere con attenzione quanto previsto dal mandato di finanziamento che si firma. Possono essere calcolate in percentuale sull’importo erogato, solitamente con l’indicazione di limiti massimi, oppure su base fissa
- Spese di incasso delle rata: oneri fissi dovuti alle operazioni di incasso delle singole rate mensili di un finanziamento. Il loro pagamento, di norma, è previsto decidendo di rimborsare tramite bollettini postali, mentre può essere gratuito scegliendo l’addebito diretto in conto corrente, soprattutto nel caso dei prestiti bancari, per i quali occorre essere titolari di un conto corrente presso la banca erogante
- Imposte di bollo: oneri da corrispondere a norma di legge, applicati sia sul contratto di finanziamento che sull’incasso delle singole rate mensili, qualora l’importo delle stesse superi determinati limiti stabiliti per legge. Possono avere un valore fisso, oppure essere calcolate su base percentuale (imposta sostitutiva)
- Spesa di gestione della pratica: onere che banche o società finanziarie prevedono per la gestione mensile della pratica del finanziamento erogato
- Spese di invio rendiconto periodico: oneri previsti ogni volta che viene inviato il documento che racchiude i movimenti determinati dal prestito erogato. L’invio può avere frequenza annuale (rendiconto di fine anno) o inferiore, a seconda di quanto previsto nel contratto o delle particolari esigenze del mutuatario
A queste spese accessorie principali possono aggiungersi anche altre voci di costo legate, ad esempio, a particolari scelte offerte con il finanziamento erogato. Si pensi alle opzioni di flessibilità che sempre più spesso vengono associate ai prestiti, come la possibilità di saltare il pagamento di una o più rate o quella di variare l’importo della singola rata mensile. In questi casi, però, non tutte le banche o finanziarie prevedono costi aggiuntivi per l’esercizio di tali opzioni. Agos Ducato, per esempio, per i Prestiti Personali on-line e Duttilio offre gratuitamente le opzioni di flessibilità, mentre in altri casi ogni volta che si decide di saltare il pagamento di una rata o modificarne l’importo occorre pagare una commissione fissa.
Nel caso in cui ci si dovesse affidare a un agente o una società di mediazione creditizia si devono pagare anche spese legate alla consulenza o mediazione, spesso indipendenti dall’esito positivo o negativo della pratica.
E’ facile rendersi conto che la presenza o meno delle voci appena riportate influisce sul valore del TAEG e che alcuni di questi oneri accessori incidono più di altri nella determinazione del costo di un prestito.
Ecco quindi che molte finanziarie, soprattutto quelle che erogano prestiti direttamente online, sia per iniziative promozionali che per “filosofia” aziendale decidono si abbattere il costo del finanziamento erogato proprio evitando di far pagare ai richiedenti alcune di queste spese accessorie. Basti pensare, ad esempio, a Neos Finance o Findomestic Banca, che spesso promuovono prestiti personali via Web a zero spese, ovvero senza spese di istruttoria, incasso e gestione delle rate, comunicazioni periodiche e bolli, abbattendo in questo modo il costo del prestito.
Attenzione quindi a valutare quanto le spese accessorie influiscono sul reale costo del prestito: la differenza può essere notevole e costituire un fattore discriminante nella scelta di un determinato finanziamento!