Azzeramento delle commissioni bancarie sugli affidamenti: alla fine hanno vinto le banche. Si torna sostanzialmente a quanto stabilito nel Decreto “Salva Italia”. Oggi infatti il Consiglio dei Ministri ha corretto la norma contenuta nel Decreto Liberalizzazioni che prevedeva l’annullamento delle commissioni bancarie relative alle linee di credito.
In questo modo è stata recepita quasi integralmente la protesta delle banche italiane, guidate dal presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, che lo scorso 1° Marzo annunciò le dimissioni dalla carica per rendere evidente il proprio dissenso nei confronti della cancellazione di tutte le commissioni sugli affidamenti.
La scorsa settimana il Consiglio e il Comitato dell’Abi hanno espresso il loro sostegno nei confronti di Mussari e dell’intero Comitato di presidenza, congelando l’accettazione delle dimissioni in attesa delle decisioni del Parlamento relative all’emendamento azzera commissioni.
Secondo il numero uno dell’Associazione Bancaria Italiana cancellare le commissioni degli istituti di credito sugli affidamenti costituiva un danno non solo per lo stesso sistema bancario ma anche per tutti i soggetti bisognosi di credito, dai consumatori alle PMI.
Ecco quanto si legge nel comunicato ufficiale relativo al Decreto correttivo, diffuso oggi dal Governo:
La misura originaria stabiliva la nullità di tutte le clausole che prevedono commissioni a favore delle banche a fronte della concessione di linee di credito, della loro messa a disposizione, del loro mantenimento in essere, nonché del loro utilizzo. Ciò anche nel caso di sconfinamenti in assenza di affidamento, ovvero oltre il limite del fido. Con le modifiche introdotte dal decreto legge si intende limitare la nullità alle sole clausole (del medesimo tipo) che siano stipulate in violazione delle disposizioni applicative in materia di remunerazione degli affidamenti e degli sconfinamenti, adottate dal Comitato interministeriale per il credito e il risparmio ai sensi del decreto legge “Salva Italia” che prevede un tetto massimo per queste commissioni dello 0,5% trimestrale
Dunque commissioni azzerate solo nel caso in cui le banche operino in difformità delle norme stabilite nel “Salva Italia” e in violazione dei principi di trasparenza. Morale: banche sostanzialmente accontentate.
La maggioranza, con l’ordine del giorno la cui approvazione ha portato alla cancellazione dell’azzeramento delle commissioni bancarie su fidi e prestiti, ha richiesto anche la convocazione di un tavolo di lavoro al fine di valutare l’efficacia delle misure già prese in questo settore. Si auspica che attorno a tale tavolo possano sedersi rappresentanti dell’Abi, di varie associazioni operanti nei numerosi settori produttivi interessati, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dello Sviluppo Economico. La maggioranza ha invitato gli stessi soggetti alla presentazione di una relazione in Parlamento riguardante la concorrenza e la tutela della trasparenza nel settore bancario e finanziario.
Non sono mancate le reazioni immediate a questo provvedimento pro-banche. Una su tutte, quella di Elio Lannutti, Capogruppo dell’Idv in Commissione Finanze del Senato, che ha sottolineato come i prestiti bancari siano già retribuiti adeguatamente con tassi di interesse – a suo dire – ai limiti dell’usura, accusando i tecnici del Governo di aver ceduto ai ricatti dei banchieri, che hanno già beneficiato degli abbondanti aiuti ricevuti di recente dalla Bce.
Secondo Lannutti, con il provvedimento odierno, maggioranza e Governo hanno messo nuovamente in ginocchio le forze produttive italiane, a tutto vantaggio dei poteri forti e danneggiando i consumatori.
Si attendono le reazioni di Confartigianato, Confcommercio e delle associazioni dei consumatori, che presumibilmente saranno di condanna nei confronti della cancellazione dell’azzeramento delle commissioni bancarie su prestiti, fidi e finanziamenti in genere, in linea con quanto sostenuto già in precedenza.