Maggior sostegno all’attività di finanziamento a famiglie e imprese grazie al successo della ricapitalizzazione che ha coinvolto le principali banche europee. E’ questo quanto dichiarato dal Presidente dell’Eba, Andrea Enria, nel rapporto preliminare relativo all’andamento del processo di ricapitalizzazione delle principali 27 banche europee, diffuso lo scorso 11 Luglio.
Le parole di Enria sono molto importanti in un periodo in cui i prestiti bancari a famiglie e imprese risentono in modo significativo della pesante stretta sul credito in atto dagli ultimi mesi dello scorso annoo e che anche in questo 2012 sembra non doversi allentare.
Il Presidente dell’European Banking Authority ha infatti detto: “Il nostro lavoro per rafforzare la base patrimoniale degli istituti di credito sta procedendo secondo i piani. Le banche europee si trovano ora in una posizione più solida, fatto che dovrebbe dare sostegno all’erogazione di prestiti all’economia reale e ripristinare gradualmente la capacità delle banche di accedere al mercato dei capitali necessari alle loro esigenze di finanziamento”, aggiungendo anche alcune considerazioni riguardanti le nuove indicazioni regolamentari emerse a seguito del recente G20: “Restano da superare ancora alcune importanti sfide per uscire dalla crisi e rispettare i nuovi standard di regolamento approvati del G20, ma questo (la ricapitalizzazione, ndr) ha rappresentato un passo necessario e importante verso il processo di risanamento dei bilanci delle banche dell’Eurozona”.
L’Eba ha una notevole voce in capitolo, essendo l’autorità che vigila sul sistema creditizio dell’Eurozona ed ha imposto alle banche europee di raggiungere un coefficiente di solidità patrimoniale, conosciuto anche come “Core Tier 1”, del 9%, in modo da essere preparate di fronte alle difficoltà imposte dalla crisi economica in atto in gran parte dell’Eurozona ed evitare nuovi scossoni delle piazze finanziarie. Il termine per il raggiungimento di tale obiettivo è stato fissato per lo scorso Giugno.
Dal rapporto preliminare emerge dunque che 27 principali banche europee sono riuscite a raggiungere lo scopo.
Per capire l’importanza del rispetto dei parametri imposti dall’Eba è meglio spiegare cos’è il “Core Tier 1”, partendo da un altro parametro: il “Tier 1”. Infatti il “Tier 1”, semplificando molto e non addentrandoci in spiegazioni troppo tecniche, consiste nella base patrimoniale di ogni istituto di credito e prende in considerazione il capitale versato, le riserve a disposizione e il fondo per i rischi bancari generali.
Il rapporto tra il “Tier 1” e il totale delle attività a rischio ponderate, al netto delle preference shares (strumenti di capitale che vengono emessi a garanzia della stabilità del patrimonio delle banche, ndr), rappresenta il “Core Tier 1” che, in altri termini, può essere visto come le risorse “primarie” di cui una banca dispone per garantire i prestiti a famiglie e imprese e i rischi che possono derivare da sofferenze, incagli e altri crediti deteriorati.
Il rapporto preliminare dell’Eba riporta che la ricapitalizzazione è andata oltre le aspettative, dal momento che per raggiungere l’obiettivo “Core Tier 1” al 9% alle 27 principali banche europee sotto osservazione sarebbero stati necessari 76 miliardi di Euro (deficit identificato a Dicembre 2011), mentre le misure adottate da questi istituti di credito hanno permesso di raccogliere 94,4 miliardi di Euro.
Oltre a questi primari istituti di credito, altre 4 banche sotto osservazione con particolari situazioni in atto, vale a dire l’austriaca Öesterreichische Volksbank AG, la belga Dexia, la spagnola Bankia e la tedesca WestLB AG, hanno attuato un significativo processo di ristrutturazione.
L’obiettivo di ricapitalizzazione è stato raggiunto, nella maggior parte dei casi, attraverso misure “virtuose” con un impatto diretto sul capitale, eliminando le passività e recuperando fondi grazie a nuove emissioni azionare.
In linea con quanto raccomandato, l’Eba rileva che il processo di ricapitalizzazione non ha portato alla riduzione dei prestiti alle famiglie e alle imprese o alla vendita massiccia di attività possedute.
Da precisare che, rispetto allo scorso Dicembre, dalla nuova indagine Eba sono state escluse le banche greche, per le note difficoltà che la Grecia sta affrontando nel ristrutturare il debito sovrano, che stanno coinvolgendo anche il sistema bancario. La situazione greca sarò oggetto di un’indagine separata.
Il rapporto completo verrà pubblicato dall’European Banking Authority a Settembre 2012 ma, come ha sottolineato lo stesso Presidente dell’Autorità, Andrea Enria, quello che emerge è che le banche europee a maggior capitalizzazione possono tornare a svolgere un ruolo centrale nel concedere credito a famiglie e imprese, essendo pienamente in linea con i parametri “Core Tier 1” stabiliti, e dunque allentare la stretta sul credito in atto. Per vedere se quanto auspicato dall’Eba si verificherà, sarà importante verificare i dati relativi soprattutto alle erogazioni di prestiti alle imprese, più che alle famiglie, che verranno diffusi nei prossimi mesi.
Fonte dati: http://www.eba.europa.eu
Data articolo: 13/07/2012