Importante novità in arrivo per la fornitura di banche dati per la raccolta di informazioni sul merito creditizio di imprese e persone, in breve SIC, acronimo di Sistema di Informazioni Creditizie. Entro la prima metà del 2012, una volta ottenuta l’approvazione dell’Antitrust, Experian e Cerved Group daranno vita alla Experian Cerved Information Services S.p.A., joint-venture la cui costituzione è stata comunicata lo scorso mese di Aprile e che si limiterà alla collaborazione in ambito SIC, dal momento che le due aziende resteranno del tutto indipendenti in altri ambiti.
Cerved Group, leader italiano nell’analisi delle imprese e nello sviluppo dei modelli di valutazione del rischio di credito, avrà una partecipazione di minoranza nel capitale della nuova società, il cui controllo risiederà nella mani di Experian Information Services, leader a livello mondiale nei servizi informativi volti a prevenire i rischi di credito e di frode e nella protezione dei dati di aziende e consumatori, con competenze anche nel settore del marketing.
Fino a questo momento in Italia, secondo quanto si apprende dal sito di Bankitalia, operano quattro SIC autorizzati. Oltre a Experian, troviamo infatti il Consorzio Tutela Credito (CTC), Assilea e CRIF. Proprio CRIF, la Centrale Rischi Intermediazione Creditizia che fornisce attualmente la maggior parte dei servizi volti alla raccolta di informazioni sul merito creditizio, si troverà a fare i conti con la nuova Experian Cerved Information Services S.p.A., dato che l’intento da cui nasce questo accordo è quello di unire i patrimoni informativi e competenze nell’interpretazione dei dati delle società che la compongono, per ritagliarsi un ruolo importante nel mercato del credito al consumo italiano.
Tutto questo a vantaggio di banche, società finanziarie e anche di coloro che necessitano di un prestito personale, un mutuo, un finanziamento finalizzato o rateale, un prestito garantito dalla cessione del quinto, ma anche altre forme di credito come leasing e carte di credito, di debito e revolving.
Infatti avere a disposizione sistemi sempre più innovativi, completi e all’avanguardia dal punto di vista tecnologico contribuisce a rendere più semplice la valutazione del rischio creditizio da parte dei soggetti eroganti. Questo comporta tempi più rapidi di istruttoria e minori rischi per banche e finanziarie, che potranno mettersi al riparo da cattivi pagatori, riducendo il costo complessivo dei finanziamenti e diminuendo il rischio di frodi.
In periodi di stretta sul credito – il famigerato credit crunch – avere a disposizione più dati sui possibili rischi connessi a un’operazione di finanziamento può contribuire in modo significativo ad aumentare quantità e qualità di prestiti e finanziamenti erogati e potrebbe dare una spinta al mercato del credito, sempre più in difficoltà negli ultimi anni, come testimoniano le numerose statistiche diffuse, ad esempio, dalla stessa CRIF, attraverso i suoi “Barometri”, dall’Osservatorio Findomestic, con cadenza mensile, e dalla Banca d’Italia.
In breve ricordiamo il funzionamento dei Sistemi di Informazioni Creditizie, che raccolgono dati di tipo:
- positivo: pagamento regolare delle rate, estinzione anticipata del debito,
- negativo: ritardi nel rimborso delle rate, morosità e insolvenze di vario genere, cessione del credito
Insieme questi dati contribuiscono a formare la referenza creditizia del consumatore, ovvero la reputazione della quale il cliente gode presso società finanziarie e banche, basata quindi sulla correttezza dei comportamenti di chi ottiene un finanziamento nei confronti di chi lo eroga.
Nel momento in cui un consumatore necessita di un finanziamento di qualsiasi tipo, banche e finanziarie ricorrono, su consenso esplicito del cliente all’atto della richiesta di credito, all’inserimento e/o alla consultazione dei suoi dati nel SIC di cui usufruiscono.
La consultazione avviene on-line attraverso collegamenti protetti, così come protetta al 100% è la privacy dei clienti.
Il consumatore, dal canto suo, può chiedere in qualsiasi momento di essere messo al corrente della propria posizione creditizia e ha la possibilità di richiedere rettifiche nel caso in cui non la ritenesse attuale o conforme.
Generalizzando, le informazioni contenute nel SIC possono essere conservate al massimo per 36 mesi oltre la data di estinzione del finanziamento erogato, anche se i tempi possono essere più lunghi in caso di irregolarità nei rimborsi. Tempi di conservazione più lunghi possono essere previsti anche per fini statistici, ovvero senza possibilità di accesso ai dati relativi da parte di banche e società finanziarie, o per elaborare un’eventuale difesa se citati in giudizio.
Il ricorso a Sistemi di Informazioni Creditizie è una pratica consolidata non solo in Italia ma anche in tutti le principali nazioni, che hanno differenti norme che ne regolamentano usi e alimentazione. A livello europeo c’è da sottolineare la volontà di arrivare a una normativa comunitaria omogenea, come accaduto, sempre nell’ambito di prestiti e finanziamenti, con la riforma dei credito ai consumatori, introdotta in Italia il 1° Giugno 2011.